Botteghe oscure, addio: com'eravamo comunisti by Miriam Mafai

Botteghe oscure, addio: com'eravamo comunisti by Miriam Mafai

autore:Miriam Mafai [Mafai, Miriam]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Political Science, Political Process, Political Parties
ISBN: 9788804410515
Google: AkAWAQAAIAAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 1996-06-14T22:00:00+00:00


PICCOLO MONDO COMUNISTA

Aveva ragione anche Pasolini. La vittoria del no al referendum, festeggiata alla grande in tutte le piazze d'Italia e alle Botteghe Oscure, aveva in sé un tarlo, che il poeta chiamava «l'adesione dei ceti medi ai valori della ideologia edonistica e del consumismo». E vero: non solo i ceti medi, ma anche gli operai e persino i contadini (il cui numero del resto si andava sempre più riducendo) avevano da qualche tempo cominciato a condividere con disinvoltura i valori, i consumi, la cultura che per mille canali arrivavano dall'America.

Probabilmente il 1974 può essere considerato come uno spartiacque: la laicizzazione della società si avvia a diventare la laicizzazione della politica, con conseguenze ancora imprevedibili. Le due Chiese, quella cattolica e quella comunista, stanno perdendo l'egemonia sulla nostra società. Il referendum del 1974, come i referendum che si terranno negli anni a venire, dimostra che interi gruppi sociali stanno sfuggendo alla presa disciplinante esercitata dai partiti.

Il divorzio trasforma le famiglie, ma un analogo divorzio si sta preparando - e già allora se ne notano i segni - tra i cittadini e la politica, tra i fedeli e la parrocchia, tra i militanti e i partiti. Sarà il Pci a subirne le maggiori conseguenze.

Il processo, nel 1974, è appena iniziato. Sarà un processo lungo e il nostro paese ne uscirà sconvolto e irriconoscibile. Allentati, fino a sciogliersi del tutto, i legami con i propri gruppi di appartenenza, sociali e politici, ognuno si ritroverà più libero e più solo. E alla fine, anche il vecchio Pci non sarà più quello di prima: la militanza non avrà più i caratteri rigidi di una volta, la disciplina non sarà più considerata un valore, la tessera perderà ogni carattere sacrale e persino il palazzo delle Botteghe Oscure, simbolo della forza del vecchio partito, si trasformerà in un edificio come gli altri, sede di uffici, o forse in un grande magazzino o forse in un parcheggio multipiano.

La vecchia famiglia allargata, fatta di nonni, di zii, di genitori, di figli, di cugini, ispirata alla severità dei costumi, al rispetto delle regole, al paternalismo, nel nostro paese è solo un ricordo del passato.

E ugualmente un ricordo del passato la grande famiglia rappresentata dal Partito comunista, ispirata anch'essa alla disciplina e all'obbedienza, nella quale ci si sentiva costretti ma nello stesso tempo protetti e sicuri.

La mia amica B. non si è mai rivolta a un fruttivendolo, sarto, falegname, idraulico o dentista che non fosse un compagno. Se è un compagno, diceva e dice tuttora, ci si può fidare: è un dentista, un idraulico, un fruttivendolo più onesto degli altri.

Questo riconoscersi, dandosi reciproche garanzie, anche in condizioni di competitività, valeva in modo particolare tra i funzionari che avevano affidato la propria vita al partito ricevendone in cambio una protezione totale. E non poteva essere altrimenti perché dallo «status» di funzionario era impossibile uscire. Fuori dalle Botteghe Oscure infatti il funzionario non godette, almeno fino alla metà degli anni Settanta, di alcuna considerazione sociale né possibilità di lavoro.

Ma al partito egli



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